sabato 1 settembre 2012

...Perché dissi che dio imbrogliò il primo uomo.


Di Tonino Cafeo

Una delibera della giunta comunale di Falcone, votata il ventiquattro agosto scorso pressoché all'unanimità, da mandato a un noto studio legale barcellonese di querelare il giornalista Antonio Mazzeo per diffamazione a mezzo stampa.
La prosetta burocratica dell'atto gronda “perplessità e sconcerto” per presunte “notizie denigratorie” che tenderebbero a far apparire Falcone come “teatro di delitti di mafia e luogo di interessi della criminalità organizzata”.
Tanta indignazione è rivolta contro “Falcone colonia di mafia fra Tindari e Barcellona pozzo di Gotto”, un'inchiesta pubblicata da “i Siciliani Giovani” , che -a partire dal titolo- non fa sconti a nessuno nel raccontare fatti cose e persone della costa tirrenica messinese e chiama gli affari  affari, la malapolitica malapolitica e la mafia mafia.
Difetto evidentemente imperdonabile per chi vive nella convinzione che la mafia sia poco più che un soggetto per trame avvincenti da vedere al cinema o in televisione e che, invece, la vita quotidiana-specie in provincia- sia soltanto un tranquillo scorrere fatto di strette di mano, buongiorno e buonasera, saluti alla signora, condito di tanto in tanto da qualche buon affare che non guasta.